L'Ultima Notte
L'ultima notte Mangiamo distratti un piatto di pasta al pomodoro per cena, mi chiede dell'ufficio, le reazioni dei dipendenti, se si è saputo di noi chiusi nell'ascensore e se ridono. Parliamo del nuovo governo, della donna al ministero dell'integrazione, primo ministro di colore nella storia della Repubblica. Mi fa vedere alcune cose che ha scritto in rete sui vari blog, su Twitter, su Facebook. Poi andiamo a letto. Guardo il soffitto e le dico: «Domani torno a casa mia». «Non dirai sul serio, spero! Come fai a tornare in quel vicolo cieco? Vai avanti, fammi il favore, guardati attorno, hai ancora tante cose da fare, sei una persona in gamba con tanta energia e tante risorse, non rovinarti la vita. Puoi avere tutte le donne che vuoi, basta che ti liberi dalle tue paranoie. Guarda Dorotea, è cotta di te, perchè non te ne accorgi? … No, non dirmi? Ci sei andato a letto? Quando ho fatto il suo nome hai avuto uno scatto! Non ci posso credere! Bene, sono con