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Visualizzazione dei post da febbraio, 2013

Cerca almeno di essere onesto

Impegna qua o là le braccia, per la mietitura o la vendemmia. Riscattati con gli atti. Se vuoi vivere santamente, tenta almeno d'essere onesto. Onesto è chi mette un legame tra ciò che prende e ciò che rende. Ma la gente più ha, più si sente dispensata dal fare. Meno bisogno si ha, più facilmente si guadagna. Il mondo onora più di tutto quelli che non servono. Principi, IX C'è una sola cosa triste, scrisse Leon Bloy:  non essere santi .  Nel mondo cattolico, nei gruppi e nelle associazioni, si incontra spesso gente che vuole essere santa. Nel mondo laico cercano la gloria, e forse le due cose non sono molto distanti.  L'onestà sembra una parente povera, d ella quale non andare troppo fieri . Sembra u n dato scontato finchè non arriva una ispezione della Gu ardia di Finanza, ma diviene un a pretesa irr ealizzabile a posteriori, quando si tratta di giustificare qualche ricevuta dimenticata. L'onestà talvolta si comporta com

DELIppeRIni

Siamo tutti politologi in Italia, si sa, e per qualche giorno, dopo le elezioni, le analisi del voto abbondano. Poichè siamo anche tutti abbastanza farfalloni, lo sforzo di analisi dura poco e quando chi ha qualcosa da dire comincerà ad aprire la bocca, l'argomento non sarà più di moda. Al momento però ci si butta anche la Lipperini . Con quattro righe che varrebbe la pena abbandonare all'unica critica adeguata, quella dei topi, se fossero su carta. Ma soffermiamoci un attimo: la Lipperini parte da una ricerca su cosa pensano gli italiani a proposito del lavoro delle donne e in particolare sulle risposte alla domanda se i bambini in età prescolare soffrono se la mamma lavora. Poichè in Italia la stragrande maggioranza è convinta che i bambini piccoli hanno bisogno della mamma, la volpe mette in relazione questo con la cultura religiosa degli italiani. Poichè, secondo le sue statistiche, il 90-100% degli italiani è cattolico, tra le due cose (l'opinione che i bimbi picco

i dubbi

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Se Cristo passò una notte d'angoscia in preghiera, allora anche noi possiamo permetterci i dubbi. Ma poi bisogna superarli. Scegliere il dubbio come filosofia di vita equivale a eleggere l'immobilità a proprio mezzo di trasporto. Yann Martel Vita di PI, pag.42

Terra Selvaggia

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Tu hai occhi che mostrano colori di una terra selvaggia e una bellezza disperata. Il primo giorno mi colpisti al cuore ché il dolore dal sonno desta. Perciò ti amai come la bruma del mattino, come un sogno inquieto. Il terzo giorno sul tuo volto di angelo udii il lamento che non da sola pure tutto intero piangi al destino muto. Perciò ti amai rincorrendo disperato il sogno che svanisce. Il quinto giorno mi mostrasti il sole alle tue spalle. Cinque giorni passati ma la tua bellezza fiorisce ancora e ancora splenderà bevendo lacrime e bruciando speranze.

Dichiarazioni Anticipate di Trattamento

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Ho depositato le mie Dichiarazioni Anticipate di Trattamento. Sono tranquillo: non mi attaccheranno ad un respiratore per torturarmi all'infinito. Rimugino soddisfatto. Mio nipote credo che mi abbia fatto interdire o si è fatto nominare mio tutore o che ne so. So per certo che ha messo gli occhi sui miei soldi. Sta di fatto che mi ha messo in casa una badante moldava, Irina, una ragazza giovane, avrà venti o trenta anni. Una bella ragazza, di quella bellezza energica, muscolare che le donne italiane non hanno più. Mi prepara da mangiare. Talvolta mi accompagna al parco. Mi aiuta ad entrare in doccia. Le ho fatto capire che ho un bisogno tra le gambe ma lei si è risentita e ha girato la testa dall'altra parte. Cosa dovrei farmene di una donna in casa se non pensa a soddisfare quello? Da quando non uso più l'auto, non posso più caricarmi le bellezze che passeggiano sul Terraglio. Resta la televisione ma è ben poca cosa. Ho cercato di cacciarla ma ogni

si al si e al no

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Non è giunto colui che cammina. Il pellegrino non è un saggio, non è un santo. È un amico della saggezza, un amante della santità La verità che tu cerchi non sta al termine del cammino. Sta dappertutto. Sta in te. Te stesso cerchi, o pazzo. E vai a cercarti lontano! Infatti il mio corpo che si trascina nel mondo esterno ignora la verità che la mia intelligenza ha visto. Voglio mettere i piedi nei passi del mio pensiero , voglio tastare con le mani ciò che sa il mio sapere, voglio pesare il mio peso sulla terra promessa delle certezze spirituali. Va, pazzo! mettiti dunque in marcia con tutta la tua vita. E la strada faccia cantare il tuo corpo di canna secca e le tue gambe di vento. Principi VII In La Montée des Ames Vivantes Shantidas propone una sintesi delle teorie cosmogoniche: cos'è la realtà, cos'è il mondo, è eterno o è stato creato? E se è stato creato, perchè? Questa domanda segna l'inizio del pensiero Occidentale:  per Parmenide l

Tace la casa

Tace la casa dell'eco dei tuoi tacchi e respiro grato di saperti lontana. Lontano e smarrito è l'amore che giurammo eterno. Povero è l'amore che non ama dell'amato il sogno e non attende lieto il vespero sospirando ancora rime baciate. Disperato amore di artigli armato, che figli non dona ma rapisce e non stupisce di due che rimproverano colpe altre e pesanti. Ascolta moglie il rimprovero dei morti a cui manca la vita e lascia la mesta compagnia dei vivi a cui manca la morte. La vita è bella soltanto se percorri ridendo il tuo unico calvario: lo so pesando il rancore che susciti quando cerchi di strapparmi alla mia propria croce. Oh amato destino!

Partorirai con dolore

Capita di sentire madri che si rivolgono al resto dell'universo (uomini in generale ma anche donne che non hanno partorito) con un tono ermetico: tu non hai partorito. Va bene, non ne discutiamo, è un dato oggettivo. Embè? Perchè se il criterio per comprendere una esperienza fosse di viverla, allora dovremmo alcolizzarci, drogarci, finire in galera per furto, omicidio, stupro e diffamazione prima di poter avere una opinione che possa essere presa in considerazione. Il che alla fine sarebbe tragico in una prospettiva razionale, in quanto l'unica esperienza di cui valga la pena sapere qualcosa, l'unica su cui dovremmo davvero essere informati, è anche l'unica della quale nessuno ci ha mai raccontato nulla: la morte. Perciò coloro ai quali è rimasto un po' di buon senso, alle madri suddette fanno un bel sorriso: se tu avessi imparato qualcosa dalla tua esperienza, sapresti raccontarla anche a chi non l'ha vissuta e sapresti dirmi cose che neppure mi immagino.

si al si, no al no

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  (rinuncia 3) Ogni pensiero si ferma e si definisce quando risponde “sì” al sì, e “no” al no. Ma la vita risponde “sì” al no come al sì. Si bilancia fra un contrario e l'altro, cade, e con la caduta si perpetua. Se la vita non è la ricerca di una verità nella quale si arresti e si compia, allora è un errore, ed ogni suo passo la moltiplicazione dell'errore. Principi VI  La vita è fame e sazietà, desiderio e stanchezza, sonno e veglia. Tra questi contrari e cadendo dall'uno all'altro, trascorriamo la vita addormentati, senza scopo e senza costrutto. Quasi che scopo del viaggio fosse viaggiare, scopo della ricerca cercare. Perch é si cerca se non si cerca nulla? Perch é si viaggia se non per il traguardo? Se il traguardo non affascina, sarà bene fermarsi e riflettere. Tutta la letteratura romantica ruota attorno all'innamoramento e al fatidico e definitivo sì. Dopo il nulla, cosa sia la vita di coppia nella quotidiana, quale rom

ciò che va-da-sé (rinuncia 2)

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A che gli vale un veicolo? se la ride delle macchine rotolanti, colui che ritorna all'evidenza! Va solo, a piedi, colui che va a ciò che va-da-sé.  Principi IV Le macchine rotolanti corrono e fanno arrivare prima. Arrivare prima dove? A quale traguardo ti conducono? Perchè? Fanno risparmiare tempo per portarti dove non vuoi andare, dove non sai se vuoi andare. Tutti di corsa per arrivare non si sa dove. L'importante è risparmiare tempo, perchè il tempo è denaro. Bisogna correre per fare profitto, perchè la gazzella corre per sfuggire al leone, il leone per raggiungere la gazzella, ma tutti corrono attorno nella giostra del mondo. Chi scende guarda il gran circo stupito che tante persone per altro intelligenti e di buona volontà si affannino tanto per non andare da nessuna parte, colpendosi e ferendosi e odiandosi per raggiungere il nulla. Ciò che va-da-sé è ciò che io non posso accelerare né ritardare. Io sono nato, e ciò va-da-sé. Morirò, e anche questo va-da-sé. C

Sulla strada: la rinuncia di Benedetto XVI

Dura e contrastata vita quella di un pacifico barbone. Ma talvolta la gioia delle fontane la rischiara e sempre la grandezza del cielo. Da molto tempo porto bastone, bisaccia e barba. A furia di bilanciarmi da un piede all'altro, ho finito col dimenticare ciò che mi hanno insegnato a scuola, col dimenticare ciò che ho imparato sui libri. I pochi pensieri che mi restano, sballottati a lungo nella testa con uno sgradevole rumore, rinsecchiti all'aria e al sole, si son ridotti a quasi nulla. È da imbecille il dire cose ovvie con gran fervore, e come se le si fosse inventate or ora. Perdona, amico, se ormai non so fare altro. Altro non so che cose talmente evidenti che un uomo intelligente disdegna dirle, talmente evidenti che la maggior parte degli intelligenti hanno finito col dimenticarle. Lanza del Vasto Principi e Precetti del Ritorno all'Evidenza, I Il 12 Febbraio papa Benedetto XVI ha abdicato/rinunciato alla cattedra di Pietro. Ritenendo di non es

Surge et Extende

Prima Scena: il palcoscenico è vuoto, alle pareti spoglie sono appoggiate panche di pietra. Sulla panca di destra sono seduti un mendicante e un servo, su quella di sinistra un pescatore e un intellettuale. Il mendicante si alza e si porta al centro della scena, dove comincia a parlare guardando per terra, come riflettendo tra sé. Il Mendicante: Noi siamo un popolo dalla dura cervice che si smarrisce lungo le proprie strade e Lui è un Dio geloso che punisce le colpe dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione. Chi abbia peccato dei miei padri non lo so, so che sono nato con la mano paralizzata, manum aridam. L'Altissimo è giusto e misericordioso e vero è il suo giudizio, lo so e ho studiato la sua legge con il massimo impegno per tutta la vita. Nessuno insegna la Torah ad un peccatore e massimamente nessuno la insegna ad un peccatore povero, pertanto ho dovuto fare da me, ascoltando avidamente chi parla alla sinagoga o di nascosto le l

Neppure Undici Minuti

  Neppure Undici Minuti (Femminicidio #21) Fili, recordare quia recepisti bona in vita tua, et Lazarus similiter mala: nunc autem hic consolatur, tu vero cruciaris. Luca 17,25 “Una mattina il ragazzino le si avvicinò, chiedendole in prestito una penna. Maria non rispose, assunse un'aria alquanto irritata per l'inatteso abbordaggio e accelerò il passò. La penna era stata soltanto un pretesto per parlarle, perché quando lui si era avvicinato, Maria ne aveva notata una nella sua tasca.”* Nello stesso istante, seguendo il suo sguardo, anche lui aveva visto la penna e si era vergognato come un ladro. Non aveva pi ù il coraggio per avvicinarla, ogni volta che la guardava rivedeva la penna spuntare beffarda dal suo taschino e sentiva la terra sprofondargli sotto i piedi. Aveva impiegato settimane per trovare il coraggio di avvicinarla, gli sarebbero serviti anni per dimenticare. Quando seppe che la sua famiglia si sarebbe trasferita da quel paesotto rural