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Visualizzazione dei post da settembre, 2013

Noè

Scena I Atto III (mancano ppgg 175-177 prima metà] [177 ] Ciò che son io, ciò ch'è più mio in me tu lo odii, tu lo vomiti, or ora me l'hai detto! Ch'i sia nell'amorosa giostra cavaliere valente, io proclami, ti credo - e molto mi lusinga - grazie! Son valido strumento d'ambizione. Fosti per caso il pegno degli intrighi d'una combriccola da te bel (?) nota, Ciò non ti converrebbe, certo, dirmelo! Io non ho domandato di essere re e neppure d'esser tu' amante, tutto quasi da sè si fece - oppure tu lo facesti per me contro di tutti, ovvero con l'accordo de' tui, tutti, contro di me! [manca Siréne ... pénètrent ] Io non ho domandato di essere il pupazzo di cui qualcuno - e non so chi - tira i fili. SIRENA [178] Cam! Cam! Quell'odioso sospetto di stupore mi lascia senza voce! [?] Che vai ad inventare, Cam! [178] Perché vuoi dare questa pugnalata al più attivo e combattivo amore la cui prova è ... tutta mi&

Noè II V

(Prega perchè non avvenga il Diluvio) Signore, o mio Signore, orribili davvero son i delitti loro, eppur sì grandi aperte son le tue braccia della misericordia tua che li riprenderai e lor darai i profeti tonanti e il dolore e le prove salutari e'l tempo e'l tempo e i secoli del tempo perchè si riprendano! O Signore Dio, buono, giusto e forte, faccio ricorso alla misericordia tua santa, chè non sanno quello che fanno. Te cercano, Signore, nelle guerre loro, Signore degli eserciti celesti Di stelle armati! Nell'orge e nelle gozzoviglie Te cercan, cercant Te, o Dio dell'estasi, nella lussuria e nello stupro cercano Te, o Dio d'Amore, Te cercan nelle loro leggi ne' lor giudizi e ne' supplizi, Dio di giustizia, nella ricchezza e la potenza, Onnipotente, Te vanno cercando. Nelle lor mine, faci mostrano se a divorar schiavi, Te, con la fronte ascosa sotto terra, vanno cercando, o Creatore de' Mundi, nella rivolta e ne' mas

lassù

Lassù una nube sola attonita brucia nel tramonto. Se sopporti la fatica di durare è perchè speri di finire.

Spazio - Tempo

A ciascuno è dato un tempo determinato in uno spazio indeterminato. La vita è quel tempo in quello spazio e vivere è la coscienza di quel tempo e quello spazio. Lo spazio senza tempo non è vita, è morto, non è dato. Il tempo senza spazio è irreale, scivola nell'illusione e nel sogno. È reale il tempo nel quale io posso afferrare il piatto che mia moglie mi porge. Il reale il tempo vissuto nello spazio. Conoscere ogni remoto angolo dello spazio, percorrerlo da un limite all'altro oltrepassandoli in cerca di un limite oltre quelli, non aggiunge nulla al tempo dato, alla vita e neppure allo spazio imperturbabile alle nostre investigazioni. Conoscere il tempo dato, i suoi limiti, oltrepassarli e vedere oltre, questo dà significato al tempo e allo spazio. Dà significato al tempo dato e non dato, allo spazio noto e a quello ignoto. Il mondo è il tempo dato allo spazio infinito. Il tempo dato non può essere eterno, perchè noi non riusciamo a pensare un tempo eterno per ques

occhi di bimba

Che te ne fai di quegli occhi di bambina e quei pensieri e quei ricordi così pieni di rimorsi? Il vento tradisce e non lascia traccia. Fu il sogno troppo grande oppure forse l'attesa troppo breve?

Lo Spazio

Lo spazio non può essere semplicemente una intuizione a priori, un prodotto dello spirito (Kant), al contrario è una esperienza oggettiva e irreale allo stesso tempo. L'intuizione dello spazio poggia sulla sensibilità (tatto e visione), sulla memoria e sulla volontà. Tuttavia l'intuizione vera e propria dello spazio nasce in senso proprio dalla volontà, cioè dall'intenzione dell'azione la quale nella misura che vuole un qualunque obiettivo, lo vuole nello spazio. Fuori dallo spazio nessuno fine può essere raggiunto, anche quando si tratti di un fine interiore, perchè il fine interiore non è fuori dallo spazio, ma appunto nello spazio interiore. L'intuizione dello spazio è in sè assoluta e perfetta, perché è l'assoluto opposto dello spirito che lo intuisce: molteplice ed esteriore. Tutto ciò che (l'oggetto) in quanto è nello spazio (cioè fuori di sé)  presuppone il molteplice, perlomeno in quanto possibilità astratta, e lo presuppone fuori di sé proprio i

Fuga

 Poichè abbandoni domande sul cuore, ti dico che fuggo dalla tua bellezza. Non mi spaventa perdere me ma smarrire te. Perciò custodisco un fuoco ardente e distante.

Il tormentone dell'IMU

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Insomma, non è una news ma sembra che non voglia uscire dalla prima pagina dei quotidiani: il governo ha abolito l'IMU. Mi consenta, onorevole uno e due: MACHISSENEFREGA! No, dico, il problema non è se devo o non devo pagare l'IMU, il problema è se ci si decide a tagliare le spese. Perchè se le spese restano quello che sono, o magari aumentano, tagliare le tasse non è possibile. Quindi quello che vorrei leggere sui giornali è come il governo ha pensato di tagliare le spese con provvedimenti che non siano di pura facciata, per quanto significativi. Tagliare la auto blu mi sta bene, azzerare le pensioni sopra i 90.000 euro l'anno pure (magari!), mettere un tetto agli stipendi dei manager (ultra magari). Che ci si decida accidenti, che si mostrino i conti, allora, e si dica che il taglio dell'IMU è compensato dal taglio della spesa X. Bene. Ad esempio: Invece di tagliare le spese dei ministeri, tagliamo i ministeri, facciamo conto che siano dell'integrazione