Vedi che ti ho trovato
Insistettero perchè si fermasse almeno a mangiare e volevano che restasse anche a dormire, ma non ci fu verso. Alberto aveva bisogno di aria, di cielo, di quelle stelle che da tanti anni non vedeva più. Potevano fare qualcosa per lui? «Si, mi servirebbe un coltello da cucina.» Lo guardarono interrogativi, poi gli fecero scegliere quello che preferiva. Per dormire Alberto andò verso il convento dei frati cappuccini, perchè pensava a Martina e se la sentiva più vicina. La pensava da qualche parte sui monti umbri, nel silenzio del bosco, nel silenzio di una cella, in compagnia con le suore che cantavano l'ufficio. Il convento dei cappuccini non era più come lo ricordava: il piazzale era stato chiuso con una recinzione per impedire l'accesso al portico da sempre rifugio per barboni e senza tetto: evidentemente i frati avevano deciso di negare quella ospitalità. Alberto si diresse ai vicini giardini, scavalcò la recinzione e si sistemò su una panchina. La notte era piena di s