Non ci abbandonare nelle mani dei vescovi

Una amica che non ha mai letto la Bibbia mi dice che, se gliela regalo, la legge.
Le ho perciò acquistato La Bibbia - Via Verità e Vita, ed.San Paolo 2012, Versione Ufficiale della Conferenza piscopale Italiana.
Ovviamente sono preoccupato del politically correct, so bene che ci saranno alcune "correzioni". Vado perciò a colpo sicuro su Mt 6, 13: "e non abbandonarci alla tentazione".
Cvd (come volevasi dimostrare): ormai il neoterismo ha permeato la chiesa fin nelle midolla, non è una sorpresa, va bene.
La sorpresa viene dalla nota a fianco: "<Non ci indurre in tentazione> è traduzione più letterale del greco. L'espressione di forte impronta semitica, vuole salvaguardare il dominio di Dio anche sul male, così da evitare ogni dualismo, ma vuole pure evocare la tentazione-prova: il senso, perciò, è quello dell'implorazione a Dio perchè non ci esponga alla tentazione del male e della prova e comunque, in esse, sempre ci sostenga. Perciò si preferisce rendere: <Non abbandonarci alla tentazione>".
Cioè, fatemi capire: siete coscienti di aver alterato il Vangelo e di averlo adattato alla vostra interpretazione?
Cioè, signori vescovi,è questo che volete dire?
Ma quali passi adatterete domani alla vostra interpretazione con lo stesso criterio?

Commenti

  1. E' come il passo "Beati quelli che crederanno senza aver visto", cioè a "favole" che non si vedono, mentre in greco il verbo è all'aoristo (passato): "Beati quelli che pur non avendo visto hanno creduto" a un fatto concreto, la testimonianza oculare degli Apostoli.
    Meno male che i laici, almeno loro, ci sono:
    https://www.corrispondenzaromana.it/marcia-per-la-vita-2018-il-discorso-di-virginia-coda-nunziante/
    Vicus

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  2. Hai visto che Facebook ha censurato le Sentinelle per via di un logo con una famiglia? E i vescovi zitti...
    Vicus

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