La gioia di essere trovati

Quanto spesso la nostra vita è grigia e insipida e di questo diamo colpa agli altri, perchè non fanno ciò che noi pensiamo che dovrebbero fare. Quanto spesso accusiamo gli altri delle nostre sofferenze. 

 

Come se fosse realistico pensare che qualcuno sia perfetto, come se fosse possibile pensare di incontrare qualcuno che non possiamo accusare di nulla, qualcuno che non dobbiamo perdonare di nulla. 

 

Poi pretendiamo di essere cristiani e non ci accorgiamo che nel Vangelo c'è scritto l'esatto contrario.


 1 Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. 2 I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro». 3 Allora egli disse loro questa parabola:

4 «Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? 5 Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, 6 va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta. 7 Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.
8 O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? 9 E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. 10 Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

Luca 15:1-10

Giudicare gli altri, costruire dei sistemi morali, criticare, sentirsi superiori, dove porta? cosa porta? La vita di quelli che giudicano è triste e grigia. 

C'è gioia invece nell'essere trovati da Dio. Gioia in cielo, gioia davanti agli angeli, cioè gioia piena, senza ombre.

Per un solo peccatore che si converte. Ma chi è costui? Chi è il "peccatore che si converte"? E perchè ci sarebbe tanta gioia per un peccatore che si converte? 

Forse è più facile partire dal contrario, forse perchè è la condizione più diffusa. Chi è il peccatore che non si converte? E perchè non c'è gioia per un peccatore che non si converte?

7 Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
8 Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. 9 Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?». 10 Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto».

 Genesi 3, 7-10

Eccolo descritto nel primo libro della Bibbia il peccatore che non si converte. Anzitutto scopre di essere nudo, scopre la vergogna, e anzichè accettarla, si copre, si veste, nasconde la sua natura e si inventa un personaggio. 

Poi, quando Dio lo cerca, si nasconde, non si fa trovare.

Il peccatore che si converte è l'uomo che accetta di essere nudo e si lascia trovare da Dio.

Tutto qua. Semplice.

Perciò, amore mio, vorrei dirti: non avere paura di essere nuda, non avere paura di essere vulnerabile, debole, non avere paura dei tuoi errori e accetta me come sono: nudo, vulnerabile, debole, pieno di errori. Accettami così e lascia che Dio ci trovi così.

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