Noè atto III scena X

Cham. Giafet.
Giafet si alza dal seggio e si
getta nelle braccia del fratello
singhiozzando
Giafet
Ah! mi duole! mi duole!

Cham
Dove ti duole?

Giafet
Mi duole tutta la mia vita,
Mio popolo mi duole, e mia speranza!

Cham
Ma che succede?



Giafet
Io volevo salvarli.
Perciò mi hanno battuto!
Li volevo liberi e fieri.
Perciò mi hanno tradito!
Fanno causa comune con i lor nemici!
Difendono con accanimento
quel che li uccide!
Nella laidezza loro si sprofondano!

Cham
Eppur scoprir l'orribile segreto
Trar li doveva dalla loro inerzia.

Giafet
Dal giorno quando rivelai a loro
L'orrenda verità
me presero in orrore.
E miglior modo non trovarono
di rigettar l'odioso, mortal fatto
che di odiare me a morte.

Cham
È possibile questo?
Non avrai, tu, saputo farti intendere.

Giafet
Ho parlato nel covo dei congiurati.
Ho parlato per strada e sulle piazze.
Ho gridato sui tetti, ho visitato
la gente nelle loro case.
Gli uni m'han detto "menti. Dove son
le tue prove?"
Gli altri "Esageri, esageri!"
Altri "sì, forse, certamente,
ma che possiamo farci?
Accettare dobbiamo il nostro tempo"
e tutti quanti:
"non si può ritornare indietro"
"Ridurre i draghi alle lor caverne
vuol dire ricadere nella schiavitù
o la barbarie"
e tutti quanti
a recitare il ritornello
"Non si puàò ritornare indietro".

Strappandosi dal fratello
e portandosi verso il
pubblico, grida:

Ma, disgraziati! non vedete voi
la forza che vi sta danti?
Aprite gli occhi! Risvegliatevi!
e se non la ragione, che il terrore
almeno v'istruisca!
Ma tutti quanti in coro:
"Non si può, non si può tornare indietro"!

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