Frammenti
Alla fine resta un unico dovere: di amare.
E un'unica felicità: di essere amati.
La vita può essere quell'occasione nella quale si impara ad amare ogni essere dell'amore a lui adeguato.
Non cogliere questa occasione non è solo sprecare la vita. È soprattutto l'inizio di ogni male.
Perchè il male non viene anzitutto dall'odio ma dal falso amore.
Pensare che la battaglia sia tra l'odo e l'amore è puerile.
La vera battaglia è tra l'amore e il falso amore.
L'odio non è altro che un piccolo e talora trascurabile effetto collaterale del falso amore.
Saper riconoscere il vero amore, quello senza risvolti e rovesci di odio, questa è l'unica e grande opportunità che la vita offre.
Non ci sono ricette, teorie o libri che possano insegnare il vero amore.
Ma se proprio vuoi un maestro, impara dal dolore.
Talvolta la causa ultima del dolore è l'odio. Ma la sua causa prima è sempre il falso amore.
Parlami ancora dell'amore. Parlami di quando creasti tutto il mondo ed ogni suo più piccolo particolare.
Di come assisti al suo immenso spettacolo.
Dimmi del destino di felicità per il quale hai creato ogni singolo granello di polvere.
Mostrami dove perdemmo l'orientamento e imboccammo la strada oscura, disperata, infelice, che ci condusse a questo nulla.
Chiamiamo libertà la frenesia con la quale conquistiamo il nostro posto all'inferno.
Conquista alla quale dedichiamo il nostro tempo, la nostra educazione, ingegno, creatività, impegno.
Siamo così stolti da chiamare disgrazia e tristezza l'essere privati di questo impedimento e da piangere per ogni frammento perduto.
Dovremmo invece ringraziare per la leggerezza che la povertà dona, per la saggezza che il dolore insegna.
Ma anzitutto stupire perchè cadendo nudi nel vuoto nulla, troviamo il Suo amore inatteso.
L'inferno non è il luogo dove Dio ci punisce dei nostri peccati, ma quello dove noi realizziamo i nostri desideri sulla misura della nostra ignoranza.
L'ignoranza desidera falsi beni e teme falsi mali.
Dovremmo imparare ad amare come Dio anche gli indifferenti, gli ingrati, quelli che ci odiano.
Il primo passo però è sapere per certo che il Suo amore non può giustificare l'odio verso nessuno. Neppure verso chi Lo odia.
Tra coloro che ci odiano i più irriducibili sono coloro che ci amano e pretendono di essere amati. Anche costoro debbono essere amati. Di un amore che non li soddisferà e non li placherà.
Perchè chi pretende l'amore non ama e non sa riconoscere l'amore.
D'altronde perchè i farisei hanno crocifisso l'Amore, perchè Giuda l'ha tradito, se non perchè non si sentivano amati come volevano essere amati?
Per sentirsi amati c'è bisogno di una sensibilità speciale. Quella che si sviluppa amando chi non se lo merita. Così scopriamo cosa prova Dio ad amare noi.
Dio ci ama di un amore folle.
E un'unica felicità: di essere amati.
La vita può essere quell'occasione nella quale si impara ad amare ogni essere dell'amore a lui adeguato.
Non cogliere questa occasione non è solo sprecare la vita. È soprattutto l'inizio di ogni male.
Perchè il male non viene anzitutto dall'odio ma dal falso amore.
Pensare che la battaglia sia tra l'odo e l'amore è puerile.
La vera battaglia è tra l'amore e il falso amore.
L'odio non è altro che un piccolo e talora trascurabile effetto collaterale del falso amore.
Saper riconoscere il vero amore, quello senza risvolti e rovesci di odio, questa è l'unica e grande opportunità che la vita offre.
Non ci sono ricette, teorie o libri che possano insegnare il vero amore.
Ma se proprio vuoi un maestro, impara dal dolore.
Talvolta la causa ultima del dolore è l'odio. Ma la sua causa prima è sempre il falso amore.
Parlami ancora dell'amore. Parlami di quando creasti tutto il mondo ed ogni suo più piccolo particolare.
Di come assisti al suo immenso spettacolo.
Dimmi del destino di felicità per il quale hai creato ogni singolo granello di polvere.
Mostrami dove perdemmo l'orientamento e imboccammo la strada oscura, disperata, infelice, che ci condusse a questo nulla.
Chiamiamo libertà la frenesia con la quale conquistiamo il nostro posto all'inferno.
Conquista alla quale dedichiamo il nostro tempo, la nostra educazione, ingegno, creatività, impegno.
Siamo così stolti da chiamare disgrazia e tristezza l'essere privati di questo impedimento e da piangere per ogni frammento perduto.
Dovremmo invece ringraziare per la leggerezza che la povertà dona, per la saggezza che il dolore insegna.
Ma anzitutto stupire perchè cadendo nudi nel vuoto nulla, troviamo il Suo amore inatteso.
L'inferno non è il luogo dove Dio ci punisce dei nostri peccati, ma quello dove noi realizziamo i nostri desideri sulla misura della nostra ignoranza.
L'ignoranza desidera falsi beni e teme falsi mali.
Dovremmo imparare ad amare come Dio anche gli indifferenti, gli ingrati, quelli che ci odiano.
Il primo passo però è sapere per certo che il Suo amore non può giustificare l'odio verso nessuno. Neppure verso chi Lo odia.
Tra coloro che ci odiano i più irriducibili sono coloro che ci amano e pretendono di essere amati. Anche costoro debbono essere amati. Di un amore che non li soddisferà e non li placherà.
Perchè chi pretende l'amore non ama e non sa riconoscere l'amore.
D'altronde perchè i farisei hanno crocifisso l'Amore, perchè Giuda l'ha tradito, se non perchè non si sentivano amati come volevano essere amati?
Per sentirsi amati c'è bisogno di una sensibilità speciale. Quella che si sviluppa amando chi non se lo merita. Così scopriamo cosa prova Dio ad amare noi.
Dio ci ama di un amore folle.
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