La Felicità





«Quella, tu dici, che inseguii, non era
Lei …?» «No: era una vana ombra in sembiante 
di quella che ciascuno ama e che spera

e che perde. Virtù di negromante!»
«Ella è qui, nel castello arduo ch'entrai?»
«Forse la tocchi, o cavaliere errante!»



«Forse … E non la vedrò?» «Non la vedrai».
«Oh!» «Tale è l'arte dell'oscuro Atlante:
non è, la vedi: è, non la vedi». «E, mai …?»


«Ma sì, se leggi in questo libro tante
rapide righe». «E dicono …?» «S'ignora:
chi lesse, tacque, o cavaliere errante!»


«Se leggo … » «Sai: l'incanto è rotto». «Allora?»
«La vedrai ». «Su l'istante?» «In quell'istante!»
«E il castello?» «Nell'ombra esso vapora».


«Ed è? ...» «La Vita, o cavaliere errante!»



Giovanni Pascoli, La Felicità







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